INDICE

2009

CLICCA SUI TITOLI E VAI ALLE PRESENTAZIONI

Varese - Giardini Estensi Gavirate - Cortile della Biblioteca Comunale
Castiglione Olona - Castello Monteruzzo Laveno Mombello - Parco di Villa Frua
Malnate - Villa Braghenti Venegono Inferiore - Villa Molina

Inizio spettacoli: giugno ore 21.45, luglio ore 21.30, agosto ore 21.15
Ingresso € 5,50 / rid. € 4,00 (tessere ARCI, Filmstudio ‘90, COOP, ragazzi fino a 18 anni, ultrasessantenni)
Concerto di HOT TUNA (25/7): ingresso € 18,00 / rid. € 15,00
Serate del 1/8 e 29/8: ingresso € 10,00 / rid. € 8,00
Informazioni: Filmstudio ’90, tel. 0332.830053 - www.filmstudio90.it

  GIUGNO LUGLIO AGOSTO
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GIUGNO 2009

24 GIUGNO ORE 21,45
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo


Concerto con il Corpo Musicale S. Cecilia
di Castiglione Olona Esterno Notte Suoni
(INIZIO ORE 21)

a seguire:

MAMMA MIA!
di Phyllida Lloyd - Usa/Gran Bretagna 2008

Sull’isola greca di Kalokari si trova Villa Donna, un romantico hotel gestito da Donna (Maryl Streep) impegnata negli ultimi preparativi per il matrimonio della figlia Sophie (Amanda Seyfried). Alla vigilia delle nozze approdano sull’isola tre uomini un tempo amati da Donna e segretamente invitati da Sophie che vuole scoprire chi di loro è suo padre. Donna non gradisce la loro presenza e fa di tutto per tenerli lontani da sé mentre si complica il rapporto tra Sophie e il fidanzato Sky (Dominic Cooper). Il giorno del matrimonio è l’occasione per tutti di chiarire i propri sentimenti e desideri, con qualche colpo di scena…

   
   


25 GIUGNO ORE 21,45
Varese, Giardini Estensi

giovedì 25 giugno MILK
di Gus Van Sant - Usa 2009 Va


Un’icona, un eroe, un politico, che ha lottato fino alla morte per i diritti dei gay e di tutte quelle minoranze bistrattate ed umiliate giorno dopo giorno, nell’America della fine degli anni 70. Semplicemente Harvey Milk, primo consigliere omosessuale dichiarato ad intraprendere una carica pubblica negli States, diventando un’autentica bandiera, uno stemma, un marchio per la libertà, una voce martellante capace di chiedere a gran voce solo una cosa: pari diritti e opportunità per tutti…
Era una vita che Gus Van Sant cullava il sogno di portare in sala la vita di Harvey Milk, eletto da Time cone uno dei 100 americani più importanti ed influenti del secolo scorso. 30 anni dopo la sua morte, 30 anni di battaglie dopo, di diritti negati ed acquisiti, Van Sant è riuscito a dar vita ad un autentico pilastro cinematografico, toccando con forza un argomento clamorosamente ancora attuale, grazie anche alla prova semplicemente sensazionale di Sean Penn, da incoronare immediatamente con l’Oscar.

   
   
   


26 GIUGNO ORE 21,45
CINEMA TEATRO NUOVO Varese

12 luglio ore 21,30I
Giardini Estensi domenica

LA BOHÈME
di Robert Dornhelm - Austria/Germania 2008

LA BOHÈME
di Robert Dornhelm - Austria/Germania 2008

In onore del 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini, il regista austriaco Robert Dornhelm confeziona una versione cinematografica della classica messa in scena della celebre opera La Bohème del 1896. Rodolfo, poeta innamorato, lotta per conquistare il cuore della bella e tragica Mimi, malata di tubercolosi. I due vivono una breve, ma travolgente passione che si concluderà con il decesso della donna.

MUSICALE - Durata 100 min.
con Anna Netrebko, Rolando Villazón, Nicole Cabell, Ioan Holender

Parigi, 1830. Tra i vicoli del Quartiere Latino, in una fredda soffitta, vivono quattro amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline. Pur essendo poveri e senza lavoro, i quattro sono felici e trascorrono le serate in allegria bevendo e parlando di tutto. Marcello ha una relazione con Musetta, una ragazza determinata e priva di scrupoli con cui litiga spesso. Rodolfo, invece, è innamorato della
fioraia Mimì. Anche lei ricambia il suo amore ma poi, malata di tisi, per non essere di peso all'uomo che ama, lo lascia e inizia a condurre una vita frivola e dissoluta.

Gira di sala in sala, con passo carbonaro, un film particolare perché tradizionale, rivolto alle masse, La Bohème di Puccini vista dall'austriaco Dornhelm con voci star, Anna Netrebko e Rolando Villazón. Senza ambizione di firmare il capolavoro di Losey o Bergman, il film non è neppure una ripresa dal teatro, ma una drammatizzazione di ottimo livello narrativo dove al mélos si aggiunge il mélo. Cantanti anche ottimi attori, la varietà delle riprese, del montaggio, la coloritura di personaggi, l'eleganza di scene e costumi (seguendo l'edizione storica di Zeffirelli) fanno di questa Bohème un impasto drammatico musicale da leggere secondo gusti e tendenze, una love story sempre da scoprire nella scia delle edizioni dirette da Lèvy al Metropolitan per Invito all'opera. Maurizio Porro - Il Corriere della Sera

   
   
   

28 GIUGNO ORE 21,45
Venegono Inferiore , Villa Molina

7 luglio Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale

2 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

QUESTIONE DI CUORE
di Francesca Archibugi - Italia 2008

Possono la malattia e le preoccupazioni diventare motivo di cambiamento? La risposta non può che essere positiva, come racconta il nuovo di Francesca Archibugi, Questione di cuore, che esce oggi in tutte le sale italiane.
Liberamente tratto da Una questione di cuore di Umberto Contarello, il nuovo film di Francesca Archibugi manda in scena Antonio Albanese, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti e Francesca Inaudi in una storia che mischia sapientemente commedia e tragedia.
E’ uno schema narrativo vecchissimo, e per questo sempre nuovo, adoperato addirittura già nell’Iliade; Aiace ed Ettore, guerrieri di eserciti diversi, nel libro settimo si feriscono in duello e vengono ricoverati nella stessa tenda. E avviene l’incontro fra mondi inconciliabili, che la malattia e la paura della morte
rendono più disponibili e percettivi.
I cuori di Alberto (Antonio Albanese) e di Angelo (Kim Rossi Stuart) "ingrippano" nella stessa notte; così dice Angelo, giovane carrozziere di ex borgata, ex sottoproletario, un ex tutto diventato qualcosa che Alberto, sceneggiatore di successo, bravo e matto, rumoroso e squilibrato come un rinoceronte, non capisce.
Diventano amici in sala rianimazione, si legano in modo istantaneo, sorpresi loro stessi di capirsi così profondamente. Ma sono due maschi, e quindi paludano spesso le emozioni dietro lo scherno, lo scherzo. Come adolescenti al primo viaggio in tenda.
Appena fuori, la vita gli sembra talmente cambiata, sempre consapevoli come sono di ogni battito cardiaco, che diventano indispensabili l’uno all’altro. Continuare a stare insieme significa stare con l’unica persona al mondo che in quel momento ti capisce.
Alberto, che è strutturalmente un uomo solo, non riesce a dare stabilità al suo rapporto con la fidanzata Carla (Francesca Inaudi), e si installa come un paguro nella conchiglia, la casa di Angelo, lì al Pigneto, sopra la carrozzeria specializzata in auto d’epoca. Un mondo imperscrutabile, ora bellissimo, ora sinistro.
Ma in quella casa c’è una famiglia, una moglie, Rossana (Micaela Ramazzotti), attraente di suo e in più incinta, una specie di donna al quadrato; e i due figli, Perla e Airton, una adolescente furiosa e un bambino impaurito dagli eventi.
Alberto si scioglie in quella dolcezza che gli era non solo sconosciuta, ma perfino antipatica. Si crea una famiglia con due padri, con funzioni complementari: uno solido, Angelo, che manda avanti la carrozzeria, guadagna, evade e accumula, e l’altro, Alberto, che legge, scrive e sperpera, soldi e relazioni.
Ma non c’è scontro fra le loro visioni delle cose: è anzi un abbraccio che nasconde la disperazione sotto gli sghignazzi virili.
Angelo nasconde a tutti di sentirsi sempre peggio e costruisce un piano, germogliato nella paura di morire: cerca di trasferire all’amico, come eredità, come dono, come responsabilità morale, ciò che ha di più caro, Rossana, Airton e Perla.
Nonostante una locandina che fa temere il peggio e un approccio comunicativo che fa pensare di essere di fronte alla solita banalità cinematografica, Questione di cuore di Francesca Archibugi è un film solido e ben scritto, con una trama che regge dall'inizio alla fine e che non forza mai lo stato delle cose.
Si sorride, si ride, ci si co
mmuove e ci si emoziona: proprio come nella vita. E scusate se tutto questo a qualcuno può sembrare poco.

   
   
   

29 GIUGNO ORE 21,45
Varese, Giardini Estensi

FROZEN RIVER - Fiume di ghiaccio
di Courtney Hunt - Usa 2008

Il debutto tutto indipendente di Courtney Hunt affronta due luoghi ciclici della “nicchia”, dei quali uno è parecchio in voga. Il sottotesto del lutto, reso nella sostanza totalmente virtuale (il marito di una delle due protagoniste è “solo” scappato coi soldi; quello dell’altra è realmente dipartito in un incidente), attraversa un racconto che si presenta com’è facile capire intimo e realistico, diciamo anche femminista, di due donne abbrutite e vestite di nero dal clima e dalla miseria ancor prima che dalla differenza razziale, che sembra del tutto strumentale—come più in generale quasi sempre tende ad essere—ad uno smarrimento di certezze. Peggio ancora se le certezze non si sono mai avute: si è ridotti a cani raggrinziti di diversa arida pelliccia che si scannano per l’unico osso rimasto.
Da una parte c’è quindi l’attraversamento del confine etnico; dall’altra quello del confine nazionale. Due bordi sottili che sono cancellati dalla presenza della riserva indiana, nella quale si ripropone a sua volta la precarietà di un sistema di valori ormai forzato fuori dall’ordine legale proprio—ossia quello “nostro”—e con scarsa capacità di tutelarsi da solo. Non c’è però, date le circostanze ubiquamente “barbare”, un dipinto paternalistico o meschino delle scelte prese nella riserva, poiché la base di necessità che spinge sia la bianca che la Mohawk ad allearsi, minacciandosi inizialmente con danza di pistole, e arrivando poi ad arrendersi a turno l’una alla povertà materna dell’altra, è reale e parecchio triste.
Uno stato di cose che si mantiene abbastanza lucido ed onorevole, evitando il più delle volte il patetismo d’accatto. Il che non toglie alcune facilonerie evidenti: lo stucchevole motivetto della “vista” annebbiata di Lila (Misty Upham), ad esempio, così come l’apice dell’episodio della “resurrezione” del neonato pachistano (lasciando perdere l’improbabilità logica degli sviluppi che a questa hanno condotto) riportato in extremis dai genitori come preludio alla redenzione di lei come mamma. Potrebbero sembrare segnali di quel paternalismo che ho statuito non esserci, ma ancora: se Ray (Melissa Leo) potrebbe passare per la bianca buona e nella sostanza più brava, il dislivello materiale fra le due è talmente assente da rimuovere i sospetti sul rispettivo statuto morale.
La regia della Hunt è spesso volitiva, ed il paesaggio aiuta; ma nei dialoghi, cioè quasi sempre, si sceglie purtroppo la soluzione più facile, affidandosi ai primi piani in campo-controcampo con camera a mano. È una scelta che mi convince poco soprattutto data l’eco evocativa della breve porzione di spazio innevato in cui è confinata tutta l’azione, fra la riserva, i margini del confine USA–Canada, il Wolfmart e la sala Bingo, e la roulotte di Ray. Le due attrici ne vengono in parte risaltate, ma credo che fondamentalmente questa scelta abbia limitato le possibilità espressive loro e del film. Che comunque allarma, e giunge bene al finale, aperto, di un gelo che si tramanda e di gente che prova a scaldarsi per vedere se ce la fa
   
   
   
LUGLIO 2009


1 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona, Castello Monteruzzo

LA DUCHESSA
di Saul Dibb - Gran Bretagna/Italia/Francia 2008


Inghilterra, fine ‘700. Georgiana, aristocratica della famiglia Spencer, alla giovane età di diciassette anni viene data in sposa a William Cavendish, duca del Devonshire, una delle persone più influenti e potenti del paese, affinché possa generare un erede maschio. Ma la duchessa Georgiana mette al mondo due bambine, con grande delusione di suo marito William, che con il passar del tempo la trascura sempre più, passando invece da un’amante all’altra. Consigliata della madre, Georgiana si sottomette alla sua vita di donna triste e trascurata, trovando invece qualche soddisfazione e divertimento nei vestiti, nelle acconciature, nel gioco e nell’amicizia di Lady Elizabeth Foster.


   
   
   


3 LUGLIO ORE 21,30
Varese , Giardini Estensi

FUGA DAL CALL CENTER
di Federico Rizzo - Italia 2008
Sarà presente il regista Varese

Il viaggio all’inferno del giovane precario Gianfranco Coldrin laureato modello in “vulcanologia”, declassato all’ultimo grado della scala professionale di un call center.
Catapultati dai nonni adottivi in un’indesiderata e improvvisa indipendenza, Gianfranco e Marzia si imbattono di colpo nella realtà grottesca di un mondo alla rovescia governato da ambigui individui, dove non valgono lauree o competenze e sogni e ambizioni si infrangono contro la dura necessità di sbarcare il lunario. Marzia, aspirante giornalista, si trova costretta a lavorare come centralinista in un telefono erotico, mentre Gianfranco sprofonda nel vortice del doppio lavoro. Malgrado l’entusiasmo della giovane età e la buona volontà, il contrasto tra le aspettative e la realtà di una vita “terribilmente cara” finisce per ripercuotersi sul loro amore. Ormai precari nel lavoro e nei
   
   
   

3 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , Parco di Villa Frua

4 AGOSTO ORE 21,15
Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale

I LOVE SHOPPING
di P.J. Hogan - Usa 2008

Simpatica commediola tratta dal primo – e piu’ famoso – romanzo di Sophie Kinsella della serie dedicata a chi ha fatto degli acquisti una (se non l’unica) delle piu’ importanti ragioni di vita. Nel ruolo principale di giovane giornalista attratta in modo sproporzionato dalle offerte dei negozi di abbigliamento troviamo Rebecca “Becky”, questo il nome della ragazza, condivide l’appartamento con una carissima amica in procinto di sposarsi. Lavora in un giornale di second’ordine, ma il suo sogno e’ entrare a far parte della schiera di collaboratori della piu’ esclusiva testata di moda, diretta da una tagliente manager. L’occasione sembra presentarsi giusto quando Becky si ritrova senza lavoro con alle calcagna un persecutore di agenzia recupero crediti che cerca di entrare in possesso dell’ingente somma da lei spesa utilizzando carte di credito a piu’ non posso. Peccato che si lasci distrarre dagli sconti improvvisi di un negozio di moda e non resista alla tentazione di acquistare una costosissima sciarpa verde. Sara’ proprio questa sciarpa l’elemento che le aprira’ nuovi orizzonti professionali, la condurra’ alla fama e le fara’ trovare l’amore. Infatti, si trovera’ a collaborare con una rivista finanziaria dando suggerimenti su come investire, non farsi truffare e non sprecare i propri soldi. Intuizione geniale non firmare gli articoli con il proprio nome, ma con uno pseudonimo, appunto “la ragazza dalla sciarpa verde”. Tutto cio’ viene reso possibile dalla capacita’ del giovane capo redattore, tale Luke Brandon, di intuire le potenzialita’ della giovane ragazza presentatasi per un posto. Brandon e’ interpretato da Hugh Dancy , che ben caratterizza il personaggio. Rampollo di importante e ben conosciuta famiglia, Luke vuole essere apprezzato per le proprie qualita’ e non per altro e lottera’ per vederle riconosciute, rischiando anche la sua reputazione per “imporre” la “ragazza dalla sciarpa verde”. Ambientato a New York, invece che a Londra come il libro, I love shopping ha alcuni momenti di buona commedia, con situazioni che strappano le risate. Ha un ottimo cast che comprende interpreti quali Kristin Scott Thomas, John Lithgow, Lynn Redgrave, Joan Cusack, John Goodman. Vanta anche la costumista Patricia Field. Ovviamente, i vestiti indossati da Rebecca sono di marche famose.

   
   
   

4 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

EARTH - La nostra terra
di A. Fothergill e M. Linfield - G.B./Germania 2007

Riprese mozzafiato e di rara commozione e bellezza. Per parlare del nostro pianeta “Earth” segue tre diverse famiglie di suoi abitanti.
Osserviamo una famiglia di orsi polari che combatte per nutrire i propri neonati, mentre il sole scioglie il ghiaccio sotto le loro zampe.
Una madre elefante mentre guida il suo cucciolo in un viaggio attraverso il deserto del Kalahari in cerca di acqua.
Una balena megattera e il suo piccolo mentre affrontano la migrazione più lunga di ogni mammifero marino, quattromila chilometri dai tropici all`Antartico in cerca di cibo.
Le sfide delle tre famiglie, sono ambientate in una storia globale ed epica di cambiamenti stagionali, con una minaccia crescente a causa del riscaldamento globale.

   
   
   

 

5 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

GRAN TORINO
di Clint Eastwood - Usa 2008

A convincere l'attore e regista al rientro è stato il ruolo di Walt Kowalski, un reduce della Guerra di Corea di carattere burbero e spavaldo, che si trova a fare i conti con un mondo in continuo mutamento, costretto dai suoi vicini di casa che sono emigranti a confrontarsi con i suoi pregiudizi in lui ben radicati.

Meccanico in pensione, Walt Kowalski riempie le sue giornate facendo dei piccoli lavori di riparazione nelle case, bevendo birra e recandosi una volta al mese dal barbiere. Nonostante l'ultimo desiderio espresso dalla moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c'è nulla da confessare. E non c'è nessuno di cui si fidi abbastanza per confessarsi, ad eccezione del suo cane Daisy.

Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. E' pieno di risentimento per quasi tutto quello che vede intorno a sé: le grondaie spioventi, i prati incolti e pieni di vegetazione, le facce di stranieri che lo circondano, le bande senza meta di adolescenti Hmong, latinoamericani e afro-americani che pensano che tutto il quartiere sia loro, il modo in cui i suoi figli siano diventati dei perfetti estranei, Walt aspetta solo che il resto della sua vita passi.

Fino alla notte in cui qualcuno cerca di rubargli la sua Gran Torino del '72. Ancora splendente e scintillante come il primo giorno la Gran Torino mette a rischio la vita del suo vicino di casa adolescente, il timido Thao (Bee Vang) quando la banda di teppisti asiatici costringe il ragazzo a cercare di rubare la macchina. Ma Walt si trova in mezzo tra il furto e la banda, diventando suo malgrado l'eroe del quartiere, soprattutto per la madre di Thao e per sua sorella più grande, Sue (Ahney Her), che insistono affinché Thao si metta a lavorare per Walt per fare ammenda del tentativo di furto. Nasce così un'amicizia improbabile che cambierà le loro vite...

   
   
   

8 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona, Castello Monteruzzo

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE
di Mark Herman - G.B./Usa 2008


In collaborazione con ANPI di Castiglione Olona e di Malnate
"Il bambino con il pigiama a righe" è un film tratto dal premiato romanzo dello scrittore John Boyne, adattato per il grande schermo dal regista Mark Herman ("Grazie, signora Tatcher", "Little-Voice - è nata una stella"). Co-prodotto dalla Disney, si allontana di gran lunga dal genere fantasioso e allegro, marchio di fabbrica della casa di produzione.
Non è mai un “troppo ricordare” quando si tratta di raccontare la Memoria, di ribadire l’assurdità dell’odio che portò all’Olocausto, con i suoi milioni di morti innocenti, con le sue atrocità disumane. È essenziale che si tenga viva la Memoria, che nulla di quel che accadde durante il Secondo Conflitto Mondiale venga dimenticato. Quando si tramandano pagine così prepotenti del passato è sempre un’operazione delicata e complessa, per l’argomento trattato e per come esporlo. Partendo da queste premesse, Il bambino con il pigiama a righe è un film difficile da inquadrare.
La scena si apre su Berlino, anni ’40, Bruno (Asa Butterfield) ha otto anni; tornato da scuola, vede degli strani fermenti in casa sua. Suo padre (David Thewlis), ufficiale nazista, è appena stato promosso e l’intera famiglia dovrà trasferirsi in campagna. Per Bruno non sarà facile, anche perché la nuova casa è isolata, non ci sono altri ragazzi con cui giocare. Presto però, la sua attenzione viene calamitata da una strana fattoria, con contadini considerati bizzarri, che lui vede dalla finestra della sua cameretta. Allo spettatore basta un secondo per capire che non si tratta di una fattoria, ma di un campo di sterminio. La madre di Bruno (Vera Farmiga) ben si guarda dal rivelare al figlio, per non turbarlo, che quella che lui vede non è una fattoria; del resto nemmeno lei sa quale sia la verità e, nell’istante in cui sbatterà contro l’efferata violenza nazista, crollerà.
Non è una favola, ma l’ambientazione, la fisionomia dei personaggi unita ai loro movimenti teatrali, il seguente svolgimento del tema non si offrono come un dramma. Anzi, all’inizio il regista compie un percorso di narrazione, sotto luci soffuse, visto con gli occhi disinvolti e ignoranti di chi sta fuori dal campo di concentramento, fino a che, improvvisamente, ma solo alla fine, tronca questo suo itinerario e mostra la realtà nella sua crudeltà più feroce. È un lavoro controverso, che troverà voci discordanti per l’impatto che ne deriverà a causa della natura estremamente delicata del soggetto.
Contravvenendo agli ordini di sua madre, Bruno si avvicina a quello che per lui è uno strano luogo. Un giorno, dall’altra parte del filo spinato vede un bambino, con la testa rasata e con indosso, secondo Bruno, un pigiama; inizia così una proibita e pericolosa amicizia con un bambino ebreo che ha la sua stessa età, Shmuel (primo film per Jack Scanlon, che nonostante la giovane età dimostra, con la sua interpretazione sensibile e straordinaria, di aver capito bene l’ingiustizia che hanno subito le vittime).
Il bambino con il pigiama a righe è un’opera di immaginazione, fin troppo ricca di simbologie, proprio dove occorre essere freddamente diretti e non fabbricare elaborazioni eleganti; per fare un esempio: Gretel, la sorella dodicenne di Bruno, rappresenterebbe il concetto "coltiva e nutri il popolo con odio e questi odierà”. Lo spettatore conosce questa ragazzina mentre trascorre le giornate a pettinare bambole, fino a che il loro precettore privato non le inculca nella testa gli Ebrei non sono persone; Gretel smette così di vestire bambole a inizia ad appassionarsi alla propaganda di Hitler. Un altro esempio: la Shoha, che questo film ha in animo di trattare, è vista attraverso Bruno, la cui innocenza è talmente esasperata, ed esasperante, da diventare stupidità, anche davanti al volto disperato di Shmuel pestato a sangue, davanti alle fatiche di un uomo, Pavel, che lavora per loro, a cui il bambino pone domande che lasciano il pubblico interdetto.
Tra simbologie eccessive e innocenza sperduta, Il bambino con il pigiama a righe si mostra inadeguato a spiegare ai ragazzi quello che è stato l’Olocausto; soprattutto perchè è preceduto da autori, Elie Wiesel, Anne Frank, Primo Levi, che hanno lasciato testimonianze, da leggere e rileggere, semplicemente scrivendo la realtà, che non permette superficiali licenze poetiche.

 

 

 


   
   

10 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

A DIFFERENT WAVELENGHT:
concerto multimediale di LUCA PEDRONI
Esterno Notte Suoni
con foto di Diego Boldini +

Luca Pedroni è un giovane chitarrista di Varese che, con una base di studi classici, si è poi orientato in direzione del jazz e del blues, fino ad approdare alla sperimentazione compositiva per chitarra acustica.
La scelta dello strumento acustico è stata per Luca Pedroni il risultato della somma tra le diverse esperienze maturate nel corso degli anni e la sua principale cifra compositiva
che va costantemente in direzione di nuove sonorità.
In A different wavelenght, Luca Pedroni ha dato vita ad una nuova ricerca compositivo-espressiva, giungendo ad una rilettura 'polifunzionale' della chitarra acustica, che mette in risalto le inconsuete potenzialità dello strumento in associazione al suo alto potere evocativo, riuscendo a tradurre in suono ciò che lo circonda, secondo quanto sosteneva
Michael Hedges quando diceva "Heaven is all around, translated to sound". L’artista propone un repertorio di musica contemporanea alternando a brani originali fingerstyle, brani inediti tratti dal suo ultimo lavoro discografico e rivisitazioni di autori celebri.
Sulla scena, alle spalle del musicista, si alternano in modo dinamico e in relazione alla melodia le istantanee di Diego Boldini, raffinato fotografo capace di catturare i mutevoli aspetti della natura e del nostro territorio.

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Varese, Giardini Estensi
A DIFFERENT SOUNDTRACK
CON DELTA E LUCA PEDRONI

il film muto
VARESE CITTÁ GIARDINO


Varese città giardino è un film degli anni 20 ritrovato dall’Università Popolare di Varese e donato alla Provincia di Varese. Con la supervisione di Luciano Rossi, del Centro Audiovisivi della Provincia di Varese, il film, originariamente in 35 mm, e stato restaurato con un paziente lavoro da Achille Berbenni e Giovanni Ghezzi, del Centro di Cinematografia Scientifica del Politecnico di Milano.
Un film muto, ma accompagnato da stupende didascalie in inglese scritte da Umberto Bagaini, realizzato per promuovere all’estero la valenza turistica e naturalistica di Varese e del suo territorio.

È stata questa la metodologia del restauro: non perdere nessuna inquadratura (anche se molte sono fotografiche invece che cinematografiche) e conservare l’atmosfera originale come se il film fosse destinato agli spettatori del tempo. Così l’emozione di allora arriva fino a noi. Come arriva a noi il messaggio di quell’epoca, con una Varese che in parte non esiste più ma che ci spinge a sognare per la Varese del futuro il ritorno ad alcuni aspetti che avevano fatto della città e dei suoi dintorni, come dice una didascalia: “un’immagine di splendida ed ineguagliata bellezza”. Per l’occasione il film viene sonorizzato dal vivo dal gruppo varesino Delta insieme a Luca Pedroni, grazie ad una coinvolgente partitura musicale realizzata per l’evento, sospesa tra atmosfere rockeggianti e melodie classiche: una perfetta fusione di immagini e suoni che riporta il film a una nuova emozione.

   
   
   


10 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , Parco di Villa Frua

GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA
di Pupi Avati - Italia 2009

Dopo «Il papà di Giovanna», uno dei film più coinvolgenti e perfetti di questa stagione, l'amarcord con cui Pupi Avati, fra gli autori più completi e versatili del cinema italiano, ci rievoca, tra cronaca e invenzione, gli «amici del bar Margherita», come li ha frequentati, probabilmente idealizzandoli nell'ambito di una colorata «operazione memoria», nella sua Bologna del '54 in quella stessa via Saragozza dove abitava anche lui.
Qui si nasconde sotto le vesti di un ragazzotto con mamma e nonno che aspira ardentemente a far parte di quel gruppo con le sue regole, i suoi svaghi, le sue assenze in mezzo a loro di donne anche se queste, oltre al biliardo, sono il sogno e la meta cui tutti tendono, chi con modi esagitati da erotomane, chi invece con timidezze ed impacci. Lui, il ragazzotto, non solo ne è la voce narrante ma, con sottile trovata poetica, lascia che, al suo fianco e in mezzo a loro, qualcuno li riprenda con degli apparecchi che, alla fine, li fotograferanno tutti in gruppo, anche se lui rimarrà di fronte a loro a guardarli distante. Per poter dopo (e cioè adesso) raccontarli. Un ritratto vivace, ma fine di un'epoca (i primi festival di Sanremo, i primi televisori), una galleria di personaggi rievocati in equilibrio sapiente fra l'ironia e l'affetto. Sia che si tratti di un ladruncolo così affamato di sesso da acquistare degli occhiali con cui le donne si vedono spogliate (Luigi Lo Cascio), o di un aspirante cantante (Fabio De Luigi) destinatario, per uno scherzo, di una falsa lettera che lo inserisce nella competizione di Sanremo, o, su un versante più bonario, di un pavido giovanottino (Neri Marcoré) liberato, con uno stratagemma bene organizzato, da un matrimonio non ambito del tutto, o - e allora con spazi più ampi - di un campione di biliardo un po' misterioso (Diego Abatantuono) che finisce per diventare il punto di riferimento di tutti gli altri, narratore compreso (Pierpaolo Zizzi) al quale la morte improvvisa del nonno (Gianni Cavina) indurrà la madre (Katia Ricciarelli) a mandare a monte una festa di compleanno predisposta per il primo incontro sentimentale. Avati, con il suo tocco leggero, si muove felicemente fra questi personaggi interpretati tutti in modo esemplare, fotografati sempre con sapori quotidiani dal suo fido Pasquale Raciti e amabilmente commentati dalle musiche scritte per lui da Lucio Dalla. Divertendo ma anche un po' commuovendo perché, pur con toni sommessi, lascia intuire in mezzo anche sottili echi nostalgici. Regalandoci, ancora una volta, un film da guardare con grata simpatia. All'insegna di un cinema, ad ogni occasione, sempre più vitale.

 

   
   
   

11 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Questa è la storia di una lite, anzi della lite. che allontanò per sempre due fratelli, e le loro famiglie.
Due fratelli che avevano sempre vissuto da fratelli, condividendo gioie e dolori, superando insieme le difficoltà della vita e dei loro caratteri, con amore. Lo stesso affetto che avevano trasferito ai loro figli, i due cugini, (Ficarra e Picone), cresciuti per tanti anni come fratelli. Così diversi tra loro: prepotente e carnefice il primo (Ficarra), remissivo e vittima il secondo (Picone). Poi, d’improvviso, quella lite li allontanò, rendendoli non più fratelli, se non nei loro ricordi di quel meraviglioso periodo della vita, che è l’adolescenza. Oggi, al momento della nostra storia, i due trentenni che conducono due vite profondamente diverse che il destino farà ritrovare…

   
   
   

12 luglio ore 21,30I
Giardini Estensi domenica

LA BOHÈME
di Robert Dornhelm - Austria/Germania 2008

In onore del 150° anniversario della nascita di Giacomo Puccini, il regista austriaco Robert Dornhelm confeziona una versione cinematografica della classica messa in scena della celebre opera La Bohème del 1896. Rodolfo, poeta innamorato, lotta per conquistare il cuore della bella e tragica Mimi, malata di tubercolosi. I due vivono una breve, ma travolgente passione che si concluderà con il decesso della donna.

MUSICALE - Durata 100 min.
con Anna Netrebko, Rolando Villazón, Nicole Cabell, Ioan Holender

Parigi, 1830. Tra i vicoli del Quartiere Latino, in una fredda soffitta, vivono quattro amici: il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il musicista Schaunard e il filosofo Colline. Pur essendo poveri e senza lavoro, i quattro sono felici e trascorrono le serate in allegria bevendo e parlando di tutto. Marcello ha una relazione con Musetta, una ragazza determinata e priva di scrupoli con cui litiga spesso. Rodolfo, invece, è innamorato della
fioraia Mimì. Anche lei ricambia il suo amore ma poi, malata di tisi, per non essere di peso all'uomo che ama, lo lascia e inizia a condurre una vita frivola e dissoluta.

Gira di sala in sala, con passo carbonaro, un film particolare perché tradizionale, rivolto alle masse, La Bohème di Puccini vista dall'austriaco Dornhelm con voci star, Anna Netrebko e Rolando Villazón. Senza ambizione di firmare il capolavoro di Losey o Bergman, il film non è neppure una ripresa dal teatro, ma una drammatizzazione di ottimo livello narrativo dove al mélos si aggiunge il mélo. Cantanti anche ottimi attori, la varietà delle riprese, del montaggio, la coloritura di personaggi, l'eleganza di scene e costumi (seguendo l'edizione storica di Zeffirelli) fanno di questa Bohème un impasto drammatico musicale da leggere secondo gusti e tendenze, una love story sempre da scoprire nella scia delle edizioni dirette da Lèvy al Metropolitan per Invito all'opera. Maurizio Porro - Il Corriere della Sera

 

   
   
   


14 LUGLIO ORE 21,30
Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale

LA FELICITÁ PORTA FORTUNA
Happy go lucky

di Mike Leigh - Gran Bretagna 2008


La quotidianità affrontata quasi fosse un palcoscenico d’avanspettacolo, sopra il quale ripetere al prossimo il proprio slogan: "sorridi alla vita". I riflettori sono tutti per una trentenne (la strabordante Sally Hawkins, Orso d’Argento come miglior attrice e un curriculum tra cinema, televisione, teatro) vestita colorata, kitsch e con improbabili abbinamenti, che si produce in simpatiche smorfie, un’ampia, strampalata gestualità e una buffa andatura dinoccolata. Una figura solare, esuberante e iper attiva che, oltre a lavorare, nel tempo libero balla in discoteca, si ubriaca e - in quanto curiosa per attitudine - da allieva permanente prende lezioni di guida e di flamenco. A proprio agio con gli altri (convive con la sorella ed un’amica, fa la maestra alle elementari), parla continuamente - anche agli sconosciuti – e sempre con la battuta pronta. Autoironica, espansiva e di una gioiosa spontaneità, cerca di cambiare il cattivo umore degli altri ed è pronta ad ascoltare le ragioni del loro malessere, come avviene con il musone e taciturno libraio, l’istruttore di guida disturbato e fanatico religioso (altra caratterizzazione da incorniciare, quella di Eddie Marsan), il problematico bambino che picchia i compagni di scuola, l’insegnante di ballo che durante la lezione ha un’improvvisa crisi di pianto, la sorella bacchettona e con ormonali sbalzi d’umore da gravidanza. Ma sa anche fermarsi, quando si accorge di venir fraintesa.

 

   
   
   

15 LUGLIO ORE 21,30
Varese , Giardini Estensi

TWO LOVERS
di James Gray - Usa 2008

Sulla carta, la trama potrebbe essere facilmente scambiata per quella di una commedia sentimentale, magari di quelle agrodolci e un po’ oblique figlie di certo cinema indipendente americano degli ultimi tempi. D'altronde abbiamo un protagonista vagamente instabile e ferito nei sentimenti, inserito in un contesto familiare il cui caldo ed affettuoso abbraccio si fa a tratti leggermente claustrofobico, che all’improvviso si ritrova diviso tra l’amore per la disponibile figlia dei futuri soci d’affari dei genitori e quello per una vicina di casa bizzarra e scapestrata. E qualcuno, prima che il film venne presentato lo scorso anno al Festival di Cannes (ma forse anche dopo...), al fatto che fosse una commedia ci credette veramente.
Invece quello di James Gray è un film devastante ed agghiacciante, che costringe lo spettatore a fare i conti con i propri fantasmi, che mette di fronte con disarmante semplicità alla natura più intima ed essenziale del sentimento amoroso, della impossibilità sua e dell’essere affrontato con “maturità”.
Gray racconta la storia di Leonard, applicando all’amore quelle tensioni cinematografiche che nei precedenti lavori erano funzionali al noir e al poliziesco: e in questo modo, lavorando tra ombre e sfumature, tra dettagli fisici e psicologici, scava in una trama tanto classica e semplice da sfiorare (in apparenza) il didascalismo. Il dramma del protagonista non è solo quello di chi è diviso tra l'Amore rassicurante e stabilizzante e quello istintuale, selvaggio e pericoloso: è quello di chi non sa più riconoscersi negli altri e con gli altri, di chi non ha il coraggio di affrontare la verità su sé stesso e sul mondo. Di chi, forse, l'Amore non sa più nemmeno cosa sia davvero.
Fino ad un finale raggelante e inquietante nella spietatezza dello scomodo messaggio che veicola.

 

   
   
   

15 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

TERRA MADRE
di Ermanno Olmi - Italia 2009 &

un documentario di denuncia sul cibo in cui ci si pongono delle domande sull’economia, la politica, l’ecologia e la salute della nostra terra.

Il film, prodotto anche grazie all’apporto della Cineteca di Bologna, parte dal racconto degli ultimi tre convegni di Terra Madre a Torino e dagli interventi delle persone che sono state radunate da Carlo Petrini in quelle occasioni.


GREINA
di Villi Hermann
In collaborazione con Slow Food e Associazione Sir Jhon, seguirà rinfresco

   
   
   

16 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Performance teatrale con il gruppo
GLI STRACCI
Evento Speciale
a seguire:
L'ONDA
di Dennis Gansel - Germania 2008
In collaborazione con Informagiovani - Progetto Mosaico Giovani


Germania, oggi. Durante la settimana delle esercitazioni, l'insegnante di liceo Rainer Wenger (Jürgen Vogel) propone un esperimento per mostrare ai suoi studenti come funziona un governo totalitario. Inizia così un gioco di ruolo dalle tragiche conseguenze. Nel giro di poche settimane, quella che era cominciata come un'innocua illustrazione di concetti come disciplina e comunità, si trasforma in un vero e proprio "movimento" - L'Onda. Arrivati al terzo giorno, gli studenti cominciano a ostracizzare e a minacciare gli altri. E quando alla fine il conflitto esplode in tutta la sua violenza durante una partita scolastica di pallanuoto, l'insegnante decide di interrompere l'esperimento. Ma ormai è troppo tardi, l’Onda è sfuggita al suo controllo...

 

   
   
   

17 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , Parco di Villa Frua

THE MILLIONAIRE
di Danny Boyle - Gran Bretagna/Usa 2008


India. Jamal Malik è nato nella parte più povera della città di Mumbai e dopo la morte della madre è cresciuto vivendo di espedienti insieme al fratello Salim e alla compagna di sventure Latika, anche lei orfana. Il corso degli eventi porterà Jamal, Selim e Latika a dolorosi allontanamenti e fortuita riavvicinamenti finché Jamal, deciderà di partecipare all'edizione Hindi del gioco televisivo a premi "Chi vuol esser milionario" per riscattare la sua esistenza e quella di Latika.
Vincitore di 8 premi Oscar 2009, tra cui Miglior Film e Miglior Regia, e vincitore di 4 Golden Globe.

 

   
   
   


18 LUGLIO ORE 21,30
Malnate , Villa Braghenti

YO YO MUNDI
in concerto
per ricordare Luca

Ingresso gratuito Esterno Notte Suoni

reportage

 

   
   
   

21 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

GIULIA NON ESCE LA SERA
di Giuseppe Piccioni - Italia 2009

Il film ha destato l’interesse della critica pur non suscitando eccessivo entusiasmo, ma tutti riconoscono al regista la capacità di fare “un cinema che non si piega alla furbizia di quello più commerciale e ha il coraggio di raccontare personaggi scomodi e storie in grado di far lavorare la mente” (Movieplayer).

Panorama: “…in modo insolito, almeno per il cinema italiano, cerca di coniugare il realismo e l’analisi psicologica con la divagazione verso mondi immaginari”.
MyMovies: “…non si può negare che Giulia Non Esce la Sera si imponga per la sua capacità di guardarsi attorno, di comprendere meglio ciò che accade (soprattutto) in Italia, di mettere in discussione l’ identità dei personaggi e di uscire dalla “chiusura domestica””.
Repubblica: “Piccioni… da autore alla maniera della nouvelle vague usa il cinema come un diario intimo, scava nei sentimenti e nelle relazioni interpersonali, e “l´inattualità” ricercata di quel che narra e mette in scena lo allontana (è quello che vuole, ma non è mai sicurissimo di volerlo veramente) dai riflettori puntati sui cosiddetti temi forti”.
Il Corriere della Sera: “Ci sono dei film dove i personaggi sono “meglio” della storia che interpretano, dove volti e comportamenti finiscono per lasciarsi alle spalle la trama per vivere di vita propria”.
Il Giornale: “La Golino è ormai una brava attrice e s’appropria del film, mentre Valerio Mastandrea non differenzia sostanzialmente i personaggi dei suoi troppi film”.

 

   
   
   

21 LUGLIO ORE 21,30
Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale

STATE OF PLAY
di Kevin Macdonald - Usa 2009

A volte il sottotesto di un film è il suo valore più prezioso. E’ il caso dell’ ultimo film di Kevin Macdonald che nonostante la partenza produttiva problematica, che ha visto la necessità di dover sopperire a due illustri rifiuti come quelli di Brad Pitt e Edward Norton, ha saputo ben compensare questa mancanza con due attori del calibro di Russel Crowe e Ben Affleck che non fanno assolutamente rimpiangere i primi due.
Un Russel Crowe imbolsito e ingrassato interpreta il cronista vecchia maniera Cal McCaffrey che ha trasformato il suo personale modo di fare giornalismo in investigazione. E’ un personaggio che sempre “a cavallo” delle sue scarpe va a caccia di notizie armato di sola penna e taccuino, che non si fida mai delle apparenze e che diffida dai blog e dalle notizie che circolano sul web. Quasi meglio di un segugio poliziotto intuisce il collegamento tra tre diversi omicidi che in qualche modo tutti sembrano connessi a una vicenda di appalti che coinvolge il suo ex compagno di liceo (Ben Affleck), aitante rampollo in carriera politica. State of Play è tratto da una miniserie TV della BBC e maggiormente arricchito da maestri della sceneggiatura di questo genere come Tony Gilroy. E’ un thriller politico che partendo da voler essere un film che contrappone i valori dell’amicizia a quelli della giustizia finisce per essere uno spaccato del mondo del giornalismo. Il personaggio interpretato da Crowe viene contrapposto a quello interpretato dalla giovane Rachel Adams, una moderna giornalista in stile blogger che mette la sua intraprendenza davanti al fiuto . La fusione tra i differenti stili di giornalismo dei due è sicuramente un’ interessante visione di quello che potrebbe essere il futuro modo di fare giornalismo, che mette da parte l’eccessiva intolleranza verso i nuovi metodi senza però tralasciare nemmeno  i vecchi modus operandi in stile detective.

   
   
   

22 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

THE MILLIONAIRE
di Danny Boyle - Gran Bretagna/Usa 2008


India. Jamal Malik è nato nella parte più povera della città di Mumbai e dopo la morte della madre è cresciuto vivendo di espedienti insieme al fratello Salim e alla compagna di sventure Latika, anche lei orfana. Il corso degli eventi porterà Jamal, Selim e Latika a dolorosi allontanamenti e fortuita riavvicinamenti finché Jamal, deciderà di partecipare all'edizione Hindi del gioco televisivo a premi "Chi vuol esser milionario" per riscattare la sua esistenza e quella di Latika.
Vincitore di 8 premi Oscar 2009, tra cui Miglior Film e Miglior Regia, e vincitore di 4 Golden Globe.

 

   
   

 

 

 


 

24 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

26 agosto ore 21,15
Castiglione Olona - Castello Monteruzzo

 

PONYO SULLA SCOGLIERA
di Hayao Miyazaki - Giappone 2008
Cinema in famiglia


Sosuke, un bimbo di cinque anni, vive in cima a una scogliera affacciata su Inland Sea. Una mattina trova Ponyo, una pesciolina rossa con la testa incastrata in un barattolo di marmellata. Sosuke la salva e la mette in un secchio di plastica: ha deciso che se ne prenderà cura, vista la simpatia reciproca che subito scatta tra i due. Ma lo stregone Fujimoto, papà di Ponyo, è deciso a far tornare la figlia in mare…
Quando fu presentato in concorso a Venezia, dove fu snobbato dalla Giuria senza neanche un piccolo premio per il contributo tecnico, abbiamo definito Ponyo on the cliff by the sea, titolo internazionale della pellicola, il più infantile del film di Hayao Miyazaki. Riconfermiamo la nostra posizione, convinti che questa definizione sia solo una carta a favore delle intenzioni del maestro e dello straordinario risultato finale.
Di Miyazaki c’è chi ama un po’ tutto, e c’è invece chi ama di più il filone “maturo” di Mononoke e chi ama quello più “diretto” di Totoro. Pochi dubbi sul fatto che Ponyo sulla scogliera faccia parte del secondo ipotetico filone, e anzi ne radicalizzi tutti gli aspetti. Quindi dopo il già citato Totoro e dopo una perla del calibro di Kiki - Consegne a domicilio, Ponyo rappresenta l’estremizzazione totale della poesia fanciullesca di Miyazaki.

   
   

24 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , Parco di Villa Frua


GRAN TORINO
di Clint Eastwood - Usa 2008

A convincere l'attore e regista al rientro è stato il ruolo di Walt Kowalski, un reduce della Guerra di Corea di carattere burbero e spavaldo, che si trova a fare i conti con un mondo in continuo mutamento, costretto dai suoi vicini di casa che sono emigranti a confrontarsi con i suoi pregiudizi in lui ben radicati.

Meccanico in pensione, Walt Kowalski riempie le sue giornate facendo dei piccoli lavori di riparazione nelle case, bevendo birra e recandosi una volta al mese dal barbiere. Nonostante l'ultimo desiderio espresso dalla moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c'è nulla da confessare. E non c'è nessuno di cui si fidi abbastanza per confessarsi, ad eccezione del suo cane Daisy.

Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. E' pieno di risentimento per quasi tutto quello che vede intorno a sé: le grondaie spioventi, i prati incolti e pieni di vegetazione, le facce di stranieri che lo circondano, le bande senza meta di adolescenti Hmong, latinoamericani e afro-americani che pensano che tutto il quartiere sia loro, il modo in cui i suoi figli siano diventati dei perfetti estranei, Walt aspetta solo che il resto della sua vita passi.

Fino alla notte in cui qualcuno cerca di rubargli la sua Gran Torino del '72. Ancora splendente e scintillante come il primo giorno la Gran Torino mette a rischio la vita del suo vicino di casa adolescente, il timido Thao (Bee Vang) quando la banda di teppisti asiatici costringe il ragazzo a cercare di rubare la macchina. Ma Walt si trova in mezzo tra il furto e la banda, diventando suo malgrado l'eroe del quartiere, soprattutto per la madre di Thao e per sua sorella più grande, Sue (Ahney Her), che insistono affinché Thao si metta a lavorare per Walt per fare ammenda del tentativo di furto. Nasce così un'amicizia improbabile che cambierà le loro vite...

   


25 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Concerto di HOT TUNA (blues)
Esterno Notte Suoni

In coll. con Black & Blue Festival - Ingresso € 18,00 / rid. € 15,00

Hot Tuna è il nome di un progetto di blues acustico statunitense nato da un’idea del chitarrista e cantante Jorma Kaukonen e del bassista Jack Casady.

Alla fine degli anni sessanta, i due musicisti decisero di intraprendere una lunga collaborazione per rivisitare sia in chiave acustica che elettrica vecchi brani di blues tradizionale, ispirandosi a maestri come Rev. Gary Davis, Jelly Roll Morton, Bo Carter e Blind Blake.

 

 

   
   
   












26 LUGLIO ORE 21,30
Varese , Giardini Estensi

Concerto di NAILROADS (blues)
Esterno Notte Suoni

a seguire:

CADILLAC RECORDS
di Darnell Martin - Usa 2008

A Chicago, fra i Cinquanta e i Sessanta, ad opera di musicisti e di cantanti di colore, per merito però di un bianco, un emigrato polacco che aveva americanizzato in Chess il suo cognome e che, in un piccolo locale di un quartiere frequentato da neri, aveva radunato attorno sé un gruppo via via sempre più agguerrito cui, oltre a dare appropriati insegnamenti musicali, era riuscito a far raggiungere vari primati nelle vendite dei dischi grazie anche alla sua intraprendenza e ai suoi rapporti sempre più stretti con le case discografiche.

Premiando sempre i suoi cantanti con una Cadillac tutte le volte in cui li vedeva salire ai vertici delle classifiche. La regista afroamericana Darnell Martin, pur rivolgendosi soprattutto a un pubblico che quei personaggi e quegli eventi tutti reali, li conosce da cima a fondo, ha fatto in modo che anche chi non sa molto di blues e di rock and roll potesse prestare attenzione a quel seguito di biografie parallele messe al centro del suo film. In primo luogo i casi dell'emigrato polacco (Adrien Brody) che ha avuto l'idea di costituire quel gruppo di cantanti, prima con le difficoltà degli esordi poi con i successi quasi clamorosi, dissolti alla fine dei Sessanta dai tempi nuovi e da nuovi tipi di musiche. Quindi, uno dopo l'altro, i casi dei singoli cantanti, i loro problemi privati - amori, tradimenti, droghe, scontri con polizie razziste -, la loro sempre più sicura evoluzione creativa, pur tra molti contrasti.


   
   

26 LUGLIO ORE 21,30
Venegono Inferiore ,Villa Molina


GRAN TORINO
di Clint Eastwood - Usa 2008

A convincere l'attore e regista al rientro è stato il ruolo di Walt Kowalski, un reduce della Guerra di Corea di carattere burbero e spavaldo, che si trova a fare i conti con un mondo in continuo mutamento, costretto dai suoi vicini di casa che sono emigranti a confrontarsi con i suoi pregiudizi in lui ben radicati.

Meccanico in pensione, Walt Kowalski riempie le sue giornate facendo dei piccoli lavori di riparazione nelle case, bevendo birra e recandosi una volta al mese dal barbiere. Nonostante l'ultimo desiderio espresso dalla moglie, ormai deceduta, fosse che il marito si confessasse, per Walt - che tiene il suo fucile M-1 sempre pronto e carico - non c'è nulla da confessare. E non c'è nessuno di cui si fidi abbastanza per confessarsi, ad eccezione del suo cane Daisy.

Le persone che un tempo erano i suoi vicini di casa sono ormai quasi tutte morte oppure si sono trasferite altrove e sono state sostituite da immigrati provenienti dal sudest asiatico, che lui disprezza. E' pieno di risentimento per quasi tutto quello che vede intorno a sé: le grondaie spioventi, i prati incolti e pieni di vegetazione, le facce di stranieri che lo circondano, le bande senza meta di adolescenti Hmong, latinoamericani e afro-americani che pensano che tutto il quartiere sia loro, il modo in cui i suoi figli siano diventati dei perfetti estranei, Walt aspetta solo che il resto della sua vita passi.

Fino alla notte in cui qualcuno cerca di rubargli la sua Gran Torino del '72. Ancora splendente e scintillante come il primo giorno la Gran Torino mette a rischio la vita del suo vicino di casa adolescente, il timido Thao (Bee Vang) quando la banda di teppisti asiatici costringe il ragazzo a cercare di rubare la macchina. Ma Walt si trova in mezzo tra il furto e la banda, diventando suo malgrado l'eroe del quartiere, soprattutto per la madre di Thao e per sua sorella più grande, Sue (Ahney Her), che insistono affinché Thao si metta a lavorare per Walt per fare ammenda del tentativo di furto. Nasce così un'amicizia improbabile che cambierà le loro vite...

   

28 LUGLIO ORE 21,30
Varese , Giardidi Estensi

LOUISE - MICHEL
di B. Delépine e G. Kervern - Francia 2008

Una fabbrica nella regione francese della Picardia. Pochi mesi dopo una riduzione del personale, le operaie sono in allarme. Quel giorno, il direttore le convoca per una piccola sorpresa, un regalino con ricamato sopra il nome di ciascuna. Un dono che tranquillizza gli animi. Torna la speranza. Rientrando a casa, una decina di lavoratrici celebra l’avvenimento al caffè all’angolo. La mattina seguente, la costernazione: macchinari, uffici, tutto è stato sgombrato durante la notte.
La direzione è scomparsa, con la complicità di una repentina nuova gestione. Disillusione totale. Le operaie sono radunate nello stesso caffè del giorno prima: la rappresentante sindacale annuncia la cifra che spetta a ciascuna, 2000 euro contro i quarant’anni passati a lavorare nella fabbrica. Scandalizzate ma realiste, decidono di mettere insieme tutto il denaro per finanziare un progetto di reimpiego.
Vengono prese in considerazione diverse idee: creare una nuova società, rilevare un’altra fabbrica…ma nulla riesce a suscitare il loro entusiasmo. Louise, la più scatenata, prende la parola. Ha un’idea che funzionerà e che si possono permettere: assumere un sicario per uccidere il capo! Consenso unanime. Spetta a lei trovare il sicario. Sceglierà l’assassino più patetico della sua generazione: Michel.
Insieme troveranno quel mascalzone del capo. Il loro viaggio li porterà da Amiens a Bruxelles, per finire in un lontanissimo paradiso fiscale.
Un’avventura fra l’anarchia e la comicità, che si concluderà con un bel bebè, anche se non concepito nel modo tradizionale.

 

a seguire: LA NOTTE DEI CORTI
In collaborazione con Fice

 

   
   
 

28 LUGLIO ORE 21,15
Gavirate, Cortile della Biblioteca Comunale


LE AVVENTURE DEL TOPINO DESPEREAUX
di R. Stevenhagen e S. Fell - G.B./Usa 2008

Cinema in famiglia

C'erano una volta una magia nell'aria, risate in abbondanza e litri e litri di zuppa che faceva venire l'acquolina in bocca. Ma un incidente lasciò il Re con il cuore spezzato, la Principessa piena di desideri e gli abitanti senza la loro zuppa. La luce del sole scomparve. Il mondo divenne grigio. In questa terra la speranza era perduta finché… non nacque Despereaux. Il minuscolo Despereaux Tilling nacque troppo coraggioso per il luogo pieno di paura che lui chiamava casa. Dal momento in cui venne al mondo, con i suoi occhi ben aperti e le grandi orecchie dritte, vide e sentì più di chiunque altro. Non poteva fare a meno dell'avventura e non riusciva ad immaginare un mondo senza. Un giorno il nostro coraggioso topo entrò furtivamente nella biblioteca reale. Qui imparò a leggere (piuttosto che a mangiare) i libri in cui si imbatteva – godendo di storie di cavalieri ai quali voleva unirsi, draghi che sperava di combattere e belle fanciulle che sognava di salvare. Mentre si trovava al castello, divenne amico di una Principessa di nome Pea, che desiderava scappare dalla tristezza che, dalla morte di sua madre, si era impossessata del suo mondo svogliato. Il padre di Pea e l'intero regno erano paralizzati in un lutto che permeava anche il paesaggio con mulinelli di nuvole grigie. Quando le sue azioni vennero scoperte dagli altri topi, Despereaux— per la sua incapacità di rispettare le regole e per aver osato parlare con un umano – fu bandito dalla sicurezza del Mondo dei Topi/Mouseworld e spedito nel Mondo dei Ratti/Ratworld, un luogo in cui la luce non penetrava mai. Qui venne salvato da un altro esiliato, il ratto Roscuro, un visitatore di un’altra terra bandito dagli umani, che ancora sognava la cavalleria e il valore. Conoscitore del buon cibo e di viaggi globali, il mondano Roscuro era un outsider tra quei ratti – intrappolati nella loro prigione sotterranea — e sognava la luce che gli mancava tanto e l’opportunità di scappare. Quando, per paura, la Principessa disprezzò e rifiutò la mano amichevole di Roscuro, lui divenne il ratto più estremista. Con il cuore spezzato e rimesso insieme storto, Roscuro pianificò la vendetta con la outsider Miggery Sow, una domestica il cui unico sogno era quello di diventare una principessa. Quando Pea venne rapita, Despereaux scoprì di essere l'unico che poteva salvarla… e che anche il più piccolo dei topi può trovare il coraggio di un cavaliere con la sua lucente armatura. In questa storia di coraggio, perdono e redenzione, una minuscola creatura ha insegnato ad un intero regno che ci vuole solo una piccola luce per mostrare la verità: quello che sembri e appari non è uguale a quello che sei.


   
   

29 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

COCO AVANT CHANEL
di Anne Fontaine - Francia 2009


Partendo dagli anni dell’orfanotrofio, la storia si snoda attraverso i momenti più significativi della vita della giovane Gabrielle, dalla campagna alla città, seguendo il filo dei sentimenti e scavando dentro la protagonista per svelarne la personalità più profonda, fino all’inizio del successo… Gabrielle nasce da una famiglia povera e viene abbandonata dal padre in un orfanotrofio, dove ogni domenica aspetta invano il suo ritorno. Viene cresciuta insieme alle altre bambine dalle suore, fino a quando da adulta non inizia a lavorare: di giorno lavora come sarta presso una boutique, di notte come show girl/cantante in una locanda di basso rango nelle campagne francesi.
E’ qui che conosce Etienne Balsan, un nobile playboy con la passione per i cavalli, che la corteggia promettendole il successo nel mondo dello spettacolo, fino a spingerla a seguirlo nella sua tenuta. Qui Coco conosce Boy Capel, un nobiluomo inglese che, a differenza di Balsan, incontra i sentimenti della giovane e di cui Gabrielle si innamora. E’ l’inizio di una serie di avvenimenti che trascinano la ragazza verso il mondo della moda e l’inizio di un impero all’insegna dell’eleganza e dello stile.

Coco ha una personalità molto forte e anarchica. La storia mostrata dalla regista procede sui binari della personalità e del carattere più che sulla pura narrazione di avvenimenti, insistendo sui meccanismi psicologici e decisionali alla base delle scelte di Gabrielle, sul suo carattere all’apparenza forte e determinato, ma velato da una profonda voglia/rifiuto di innamorarsi che si traduce presto in rimpianto e sfogo nel mondo professionale, per cui la donna ha un talento innato. La tensione si gioca anche sui rapporti di “classe” (ricco-povero), ma ad un certo punto si passa esclusivamente sul piano sentimentale, quasi come se la donna, proprio grazie al suo carattere, fosse riuscita ad eliminare il gap sociale in cui si trovava sin dalla nascita, a farsi accettare ed amare in un mondo di “nobili”, proprio grazie allo stile irriverente e al talento innato che la fanno sembrare diversa da tutte le altre donne di sangue blu.
Bravissimi tutti gli attori a supportare la protagonista, ottima la sceneggiatura e il lavoro della regista Anne Fontaine, che confeziona un film esteticamente molto valido e sceglie alcune inquadrature davvero interessanti ed emotivamente cariche, regalando una composizione del quadro e un “balance” visivo che ben rappresentano lo stile estetico ed “emotivo” di Coco.

   
   
 

29 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

BLACK & BLUE GIOVANI (blues)
Ingresso gratuito Esterno Notte Suoni
In collaborazione con Informagiovani - Progetto Mosaico Giovani e Black & Blue Festival

   
   

31 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

STATE OF PLAY
di Kevin Macdonald - Usa 2009 Varese

A volte il sottotesto di un film è il suo valore più prezioso. E’ il caso dell’ ultimo film di Kevin Macdonald che nonostante la partenza produttiva problematica, che ha visto la necessità di dover sopperire a due illustri rifiuti come quelli di Brad Pitt e Edward Norton, ha saputo ben compensare questa mancanza con due attori del calibro di Russel Crowe e Ben Affleck che non fanno assolutamente rimpiangere i primi due.
Un Russel Crowe imbolsito e ingrassato interpreta il cronista vecchia maniera Cal McCaffrey che ha trasformato il suo personale modo di fare giornalismo in investigazione. E’ un personaggio che sempre “a cavallo” delle sue scarpe va a caccia di notizie armato di sola penna e taccuino, che non si fida mai delle apparenze e che diffida dai blog e dalle notizie che circolano sul web. Quasi meglio di un segugio poliziotto intuisce il collegamento tra tre diversi omicidi che in qualche modo tutti sembrano connessi a una vicenda di appalti che coinvolge il suo ex compagno di liceo (Ben Affleck), aitante rampollo in carriera politica. State of Play è tratto da una miniserie TV della BBC e maggiormente arricchito da maestri della sceneggiatura di questo genere come Tony Gilroy. E’ un thriller politico che partendo da voler essere un film che contrappone i valori dell’amicizia a quelli della giustizia finisce per essere uno spaccato del mondo del giornalismo. Il personaggio interpretato da Crowe viene contrapposto a quello interpretato dalla giovane Rachel Adams, una moderna giornalista in stile blogger che mette la sua intraprendenza davanti al fiuto . La fusione tra i differenti stili di giornalismo dei due è sicuramente un’ interessante visione di quello che potrebbe essere il futuro modo di fare giornalismo, che mette da parte l’eccessiva intolleranza verso i nuovi metodi senza però tralasciare nemmeno  i vecchi modus operandi in stile detective.


   
   

 

 

 



31 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , Parco di Villa Frua

30 AGOSTO ORE 21,45
Varese, Giardini Estensi

UOMINI CHE ODIANO LE DONNE
di Niels Arden Oplev - Svezia/Danimarca 2009


Harriet Vanger è scomparsa quarant'anni fa sull'isola di proprietà dal suo potente clan familiare, proprio mentre si teneva una riunione di famiglia.
Il suo corpo non è mai stato ritrovato, ma suo zio è da sempre convinto che sia stata assassinata e che a ucciderla sia stato uno del clan. Nonostante tutto il tempo passato ha ancora il desiderio di indagare sul passato e per farlo assume Mikael Blomkvist, un giornalista economico in crisi, e Lisbeth Salander, una hacker tatuata e senza scrupoli. Dopo aver collegato la scomparsa di Harriet a una serie di grotteschi delitti avvenuti una quarantina d'anni prima, i due investigatori improvvisati cominciano a penetrare una storia familiare oscura e sconvolgente. Ma i Vanger sono gelosi dei loro segreti, e Blomkvist e Salander scopriranno di cosa siano capaci pur di difenderli...
Il film è tratto dall'omonimo best seller di Stieg Larsson, fenomeno editoriale del 2008.

 

   
  agosto 2009
   

1 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Concerto LE VIE DEI SUONI
con “La Rosa” e “Sharg Uldusú”
(world music)
Esterno Notte Suoni


a seguire:
IL GIARDINO DI LIMONI
di Eran Riklis - Israele/Germania/Francia 2008 Varese
Ingresso € 10,00 / rid. € 8,00

Il giardino di limoni racconta la storia di Salma Zidane (Hiam Abbass), una vedova palestinese che vive in un piccolo villaggio della Cisgiordania e si trova a dover sostenere un’inattesa battaglia: il Ministro della Difesa israeliano (Doron Tavory) si è trasferito proprio davanti al suo giardino coltivato a limoni e il suo servizio di sicurezza decide l’abbattimento di tutti gli alberi. Salma, però, è determinata a non cedere e a combattere per il suo giardino, anche da sola, visto che i suoi figli sono lontani. Nel portare il caso davanti alla Corte suprema di Israele, la donna è assistita da un giovane legale, Ziad Daud (Ali Suliman), contro un agguerrito team di avvocati dell’esercito che hanno il supporto del governo israeliano. Ziad, separato da una moglie conosciuta in Russia ai tempi dell’Università, col tempo finisce per innamorarsi di Salma. Il loro rapporto è complicato e pericoloso: una vedova palestinese non è libera di fare quello che vuole, né è libera di innamorarsi, tanto meno di un uomo molto più giovane di lei... Mentre la causa procede e aumentano le pressioni da ogni parte, Salma capisce di aver scelto la strada più difficile, ma vuole ugualmente andare avanti: quegli alberi, piantati dal padre più di cinquant’anni prima, rappresentano tutta la sua storia, la sua vita, il suo futuro. Al di là del giardino, intanto, Mira Navon (Rona Lipaz-Michael), moglie del ministro, assiste ad uno stravolgimento della propria vita. Ha una nuova, bellissima casa e un marito dal lavoro prestigioso, ma è costretta a vivere in una dorata solitudine. Trovarsi testimone della prepotenza usata contro la vedova palestinese le dà una nuova coscienza e tra Mira e Salma si crea un invisibile legame di solidarietà, che svela a entrambe la possibilità di un nuovo futuro. Dal regista de La sposa siriana, una storia emozionante sul coraggio di una donna in lotta per la libertà e un appassionato messaggio di speranza.

 

   
   

5 AGOSTO ORE 21,15
Castiglione Olona, Castello Monteruzzo

AUSTRALIA
di Baz Luhrmann - Australia/Usa 2008


Ambientato durante la seconda guerra mondiale, Australia narra in oltre due ore e mezzo con spirito melò e nel segno del dramma la storia di Lady Sarah Ashley, aristocratica inglese che arriva in Australia per scoprire che il marito proprietario terriero è stato ucciso.
Toccherà a lei salvare lo sconfinato allevamento di bovini ereditato, oltre duemila capi che la costringono ad assoldare un drover, un cow-boy australiano (Hugh Jackman) che si rivelerà rude, taciturno, ma anche terribilmente appassionato.
E incontrerà anche, nella selvaggia terra australiana, un giovane meticcio Nullah (Brandon Walters), uno di quei ragazzi che per il colore misto della pelle venivano per legge strappati alla famiglie per essere occidentalizzati.
Una sorta di "Via col vento nella terra dei canguri", lo ha definito il regista, orgoglioso delle critiche positive negli Usa (“è la prima volta che ottengo una recensione positiva dal New York Times”) e malgrado le critiche “così così” ricevute in patria.

 

   
   
   

7 AGOSTO ORE 21,30
Varese , Giardini Estensi

ROCKNROLLA
di Guy Ritchie - Gran Bretagna 2008 Varese

RocknRolla è un titolo da album di fumetti, riff di chitarra, gangster movie sex and pistols, ma ambientato nella Londra dei giorni nostri tra palazzinari russi, mafiosi e senza scrupoli, criminali vecchio stile, ma non meno spietati, una simpatica gang dei bassifondi che si fa chiamare il Mucchio selvaggio e infine una femme fatale (Thandie Newton) e una scheggia impazzita: il rampollo strafatto (Toby Kebbell) del boss Lenny Cole (Tom Wilkinson). Il giovane drogato spariglia le carte e manda alla malora i piani di tutti quanti, rubando un antico quadro portafortuna del  miliardario russo (Karel Roden), ma anche un po' maledetta, che il pubblico vedrà solo sul retro.

Con RocknRolla il regista inglese Guy Ritchie torna al genere di film per lui più congeniale e ci regala quasi due ore di pura evasione, con la giusta dose di gag, battute e morti ammazzati. Ciliegina sulla torta la colonna sonora davvero rockettara

 

   
   
   

7 AGOSTO ORE 21,15
Laveno Mombello,
Parco di Villa Frua

30 AGOSTO ORE 21,45
Venegono Inferiore , Villa Molina

MOSTRI CONTRO ALIENI
di R. Letterman e C. Vernon - Usa 2009
Cinema in famiglia

L'arrivo sulla Terra di Galaxhar, un robot alieno intenzionato a conquistare il pianeta, costringerà le forze militari ad avvalersi dell'aiuto di un gruppo di Mostri, che l'esercito ha rinchiuso perché pericolosi per l'umanità

   
   
   

8 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

IL CURIOSO CASO DI
BENJAMIN BUTTON

di David Fincher - Usa 2008

Tratto da un racconto di Francis Scott Fitzgerald. Nel 1919 nasce Benjamin, la madre muore di parto e il padre rimane scioccato alla vista di un neonato dall’apparente età di 75 anni. Abbandonato dal padre, il bambino-vecchietto viene allevato da una signora nera che non può avere figli propri. Destino vuole che la porta di fronte alla quale il padre lo ha lasciato è proprio quello di un ospizio per vecchi.

 

   
   
   

9 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

CORALINE E LA PORTA MAGICA
di Henry Selick - Usa 2009
Cinema in famiglia Varese

Coraline è una bambina di undici anni, molto perspicace e arguta per la sua età, ma dotata di un forte bisogno di attenzioni unito alla sua predisposizione ad annoiarsi facilmente. La sua famiglia si è appena trasferita dal Michigan all’Oregon. I suoi genitori (la voce della mamma è quella della Desperate Housewives Teri Hatcher, quella del padre è di John Hodgman) sono molto occupati con il lavoro, si occupano di catologhi di botanica; così la ragazzina cerca di trovare un’occupazione elettrizzante.

Mentre si aggira per il giardino della nuova casa conosce un bambino della sua stessa età Wybie (Robert Bailey jr). A poco a poco conosce anche i suoi vicini di casa: le eccentriche Signorina Spink e Signorina Forcible e lo strampalato artista russo Signor Bobinsky . Ma Coroline non è soddisfatta, vorrebbe qualcosa di diverso, più simile ai suoi desideri. E forse lo trova; attraverso una porticina entra in un mondo parallelo dove incontra una versione alternativa della sua vita, come lei stessa la vorrebbe. E in questa altra vita ci sono tutti: la sua altra madre, il suo altro padre, i suoi altri vicini, solo che oltre possedere le qualità che lei vorrebbe, hanno dei bottoni al posto degli occhi. Presto quello che per lei è tutto meraviglioso, diverrà pericoloso, e scoprirà che l’altra madre non è poi perfetta come sembra.......

 

 

   
   
   

11AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

VINCERE
di Marco Bellocchio - Italia/Francia 2008

Nella vita di Mussolini c’è uno scandalo segreto: una moglie e un figlio - concepito, riconosciuto e poi negato. Questo segreto ha un nome: Ida Dalser.

Le loro due esistenze sono state cancellate dal mondo e dalla memoria. Una pagina oscura che la storiografia ufficiale non racconta. La storia comincia quando Benito Mussolini è alla direzione dell’Avanti quando incontra Ida Dalser a Milano. Antimonarchico e anticlericale Mussolini è un ardente agitatore socialista impegnato a guidare le folle verso un futuro di emancipazione sociale. In realtà la Dalser lo aveva già fuggevolmente incontrato a Trento e ne era rimasta folgorata. Ida crede fortemente nelle sue idee: Mussolini è il suo eroe.

 

   
   
   

12 AGOSTO ORE 21,15
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

EX
di Fausto Brizzi - Italia 2008

Seguiamo le vite intrecciate di 6 coppie: Filippo (Vincenzo Salemme) e Caterina (Nancy Brilli) stanno divorziando e lottano per "non" avere l'affidamento dei figli; anche Luca (Silvio Orlando) e Loredana (Carla Signoris) sono alle prese con un divorzio degno della "Guerra dei Roses" e Luca si trasferisce a vivere nella casa studentesca del figlio ricominciando a 50 anni suonati una vita da Peter Pan; Sergio (Claudio Bisio), divorziato da anni e gaudente per vocazione, si ritrova a fare il padre di due adolescenti complicate, dopo la morte improvvisa della sua ex moglie (Elena Sofia Ricci); Elisa (Claudia Gerini) sta per sposarsi con Corrado (Gianmarco Tognazzi) ma ritrova il suo ex storico nel posto più imprevedibile, è infatti il prete (Flavio Insinna) che dovrà sposarli; Giulia (Cristiana Capotondi) vive con Marc (Malik Zidi) a Parigi, ma un trasferimento imprevisto in Nuova Zelanda trasforma il loro in un amore a distanza e rischia di farli diventare ex; Paolo (Fabio De Luigi), fidanzato con Monique (Cécile Cassel), è minacciato da Davide (Alessandro Gassman), ex di lei, geloso e nient'affatto rassegnato.

Le storie si svolgono tutte tra Natale e San Valentino e i numerosi legami tra l'una e l'altra danno vita ad una struttura elaborata che ricorda le commedie inglesi

Film corale, con ben 16 personaggi, Ex di Fausto Brizzi è una divertente, ironica e amara commedia sull’amore

 

   
   
   

 

13 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

LA VERITÁ È
CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA

di Ken Kwapis - Usa 2008

In un ufficio quattro amiche si confrontano su come sedurre un uomo, su come sposarlo e tenerlo con sé per tutta la vita e l’urgenza di essere in coppia fa vedere l’amore anche quando non c’è. Se lui non chiama, se non ti invita a passare la notte insieme, se dice di amarti ma di non riuscire a sposarti e se poi si invaghisce di un’altra… allora vuol dire che non gli piaci abbastanza.

Beh, sembra ovvio, ma qualche volta ci possono essere delle eccezioni. Tutto ha inizio dal primo appuntamento tra Gigi e Conor, il primo ingranaggio di una sequenza di storie che si alternano trovando momenti di convergenza. La fragilità dell’essere, dei legami sentimentali e la tenacia nel conquistare una fetta di paradiso in terra fanno smarrire le istruzioni per l’uso ad un gruppo di trentenni di Baltimora.

Le parole sono molte, incalzano e si sovrappongono, e tic e fissazioni caratterizzano una poco varia umanità decisamente spaesata di fronte alle avversità del cuore


   
   
   

14 AGOSTO ORE 21,15
Laveno Mombello, Parco di Villa Frua

REVOLUTIONARY ROAD
di Sam Mendes - Usa/Gran Bretagna 2008


Revolutionay Road racconta le vicissitudini drammatiche dei coniugi Wheeler. Sprofondati nelle atmosfere stucchevoli di un grazioso sobborgo newyorkese degli anni ‘50, Frank/di Caprio e April/Winslet sono una giovane coppia che coltiva giorno dopo giorno noia e anticonformismo. Giovani, belli e colti, i due vivono nella narcisistica convinzione di essere diversi e migliori dei loro più ovvi vicini di casa. A corredare la loro vita due biondi pargoli, la cui presenza muta e pressoché invisibile, fa rassomigliare a due graziosi soprammobili. Ma questa facciata di serena perfezione è incrinata da una passione amorosa forse ormai sopita per sempre, e dalle rispettive frustrazioni lavorative. Lui ha un impiego che, seppur stabile e rassicurante, detesta di tutto cuore, e che vede come occupazione temporanea nell’attesa di trovare il suo grande, vero Io. Lei, attrice mancata, si dedica senza gratificazioni alle attività di una compagnia teatrale locale.

Frank e April sono due perdenti, nel senso che hanno perso qualcosa nel corso della loro vita di coniugi. Solo un evento straordinario come può essere una rivoluzione esistenziale riuscirebbe a scuoterli da questo stato di torpore. Sulla scia di questa intuizione, April, propone di partire con i figli alla volta di Parigi e lì ricominciare tutto da capo. Ma il progetto naufraga ben presto nell’utopia, per vigliaccheria, realismo, e soprattutto a causa di una gravidanza indesiderata.

   
   
   

18 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

FROST/NIXON - Il duello
di Ron Howard - Usa 2008


Il grande circo mediatico, è risaputo, ha delle regole ben precise. Una di queste è “dare in pasto” al pubblico ciò che più lo fa sentire appagato, lo soddisfa, ne stuzzica la curiosità, anche se spesso ciò significa scendere a compromessi con il potere per non intralciarne il relativo operato.
David Frost, conduttore navigato di talk show, il pubblico lo conosce bene.
Per cercare di imprimere una svolta alla propria carriera decide di mettersi in gioco e di dare vita a quello che potrebbe essere il più grande scoop di tutti i tempi o, con più probabilità, un flop colossale, che ne sancirebbe il prematuro tramonto.
L’occasione è offerta dalla voglia di rivincita dell’ormai ex presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, che dopo le ombre gettate sul suo mandato dallo scandalo Watergate, è deciso a risalire alla ribalta, ricostruendo la propria immagine pubblica e lasciando nell’animo degli americani un ricordo di sé positivo prima del definitivo ritiro dalla scena politica.
L’idea, sicuramente azzeccata, del regista Ron Howard, è
quella di portare sul grande schermo un dibattito televisivo realmente accaduto nel 1977 e che influenzò notevolmente l’opinione pubblica, cambiando per sempre il ruolo dell’informazione nel mondo politico.
L’impresa non è sicuramente delle più agevoli, ma Ron Howard, grazie anche alla straordinaria recitazione dei due protagonisti, è stato capace di dare al film quella tensione che in molte occasioni manca alle pellicole che raccontano fatti già noti.
Il dibattito in questione è, per l’appunto, quello tra il giovane Frost e l’ex presidente Nixon.
Chi pensa ad una commedia noiosa deve presto ricredersi.
I tempi lenti, con cui deve inevitabilmente fare i conti un’intervista televisiva di questo genere, vengono compensati da una trama avvincente, che avvicina lo spettatore ad entrambi i protagonisti, mostrandone i lati del carattere più oscuri e delineandoli dal punto di vista umano.
David Frost, interpretato da Michael Sheen, è un giovane brillante, pieno di iniziativa, abile intervistatore, ma inesperto nell’ambito politico, cosa che lo renderà facile bersaglio della critica.
Frank Langella indossa, invece, i panni di Richard Nixon, ex presidente logorato dall’opinione pubblica, che dimostra di non aver perso lo smalto dei tempi migliori e la capacità oratoria che contraddistingue ogni personaggio politico che si rispetti.
Gli scheletri nell’armadio emergono man mano che la pellicola scorre, conferendo alla trama quel brio che rende questo film coinvolgente.
Come in un incontro di pugilato i due contendenti si affrontano a viso aperto su di un ring di telecamere, con i rispettivi tatticismi, senza esclusione di colpi, permettendo allo spettatore di entrare nei sottili meccanismi che sottostanno a qualunque intervista.
Chi la spunterà?

   
   
   

21 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

THE READER - A voce alta
di Stephen Daldry - Usa/Germania 2008

Da tempo c’è un problema con i film sull’olocausto che sintetizzo dicendo che non solo sono brutti ma lo sono tutti alla stessa maniera, quella per la quale il contenuto alto sembra poter giustificare l’incredibile povertà di idee registiche. Con le dovute e rarissime eccezioni questo tende ad accadere quasi sempre.

The Reader però è diverso. Innanzitutto perchè non è esattamente un film sull’olocausto ma usa la shoah in maniera funzionale, cioè lo usa come stratagemma di racconto.
Nell’economia della trama serve qualcosa di sufficientemente abominevole per fare da contraltare ai sentimenti dei protagonisti, qualcosa che stimoli un contrasto forte tra ciò che si vuole fare e ciò che effettivamente si fa. Che è il vero cuore del film.
Certo poi il tema dello sterminio degli ebrei non è solo sfiorato, viene trattato con il rispetto che merita ma sempre in funzione d’altro (il senso di giustizia, l’orgoglio, la voglia di rivincita ecc. ecc.).

Ancora di più The Reader nel suo trovarsi a dover disegnare le figure archetipe del genere “olocausto” (sostanzialmente carceriere e carcerato) fa la scelta difficile e inusuale di ritrarre un carceriere come un essere umano .
Concedendo qualcosa alla complessità della realtà il film si arricchisce di molti più significati e di certo non diventa un’apologia del nazismo. Anzi. Comprendere che chi sceglieva le persone che dovevano morire, chi cioè materialmente le condannava, erano persone normali inserite in situazioni straordinarie, uomini e donne con affetti normali, odi normali e soprattutto normale ignoranza, aumenta la nostra comprensione, compassione e quindi condanna del fenomeno.

   
   

21 AGOSTO ORE 21,15
Laveno Mombello , Parco di Villa Frua


DIVERSO DA CHI?
di Umberto Carteni - Italia 2008

Piero (Luca Argentero) è un gay dichiarato, fidanzato in casa con Remo (Filippo Nigro), vivono insieme in una città del nord-est.
Per testimoniare il diritto alla diversità partecipa alle primarie del centro-sinistra e le vince, trovandosi a essere candidato sindaco. Il partito, per paura di perdere le elezioni, gli affianca una moderata tutta d’un pezzo, Adele (Claudia Gerini). L’inizio della campagna elettorale è un ecatombe, Piero e Adele litigano su tutto: istruzione, sicurezza… Lentamente iniziano a trovare un accordo, ma la situazione sfugge di mano e i due si ritrovano a dover fare i conti con un’attrazione tumultuosa. A questo punto Piero si trova confuso più che mai tra Remo e Adele. Tra mille peripezie di ogni genere e grado, Piero dovrà tentare di sbrogliare la situazione nella quale si è cacciato e capire da che parte stare… Lui, che della propria “diversità” aveva fatto un cavallo di battaglia, dovrà affrontare la situazione di un uomo “due volte diverso” fino a porsi la domanda: “ma diverso da chi?”

   
   
   

23 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

I LOVE RADIO ROCK
di Richard Curtis - Gran Bretagna 2009

Richard Curtis, il regista di alcune tra le più belle commedie degli ultimi tempi (Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Il diario di Bridget Jones, Love Actually – L’amore davvero) torna nelle sale cinematografiche e lo fa  con la commedia più personale che abbia scritto finora. Con la storia di un gruppo di trasgressivi deejay che, negli anni ’60, hanno incantato i radioascoltatori inglesi mandando in onda la musica che ha caratterizzato una generazione e si  sono opposti a un governo che, incomprensibilmente, preferiva il jazz.
Curtis come sceneggiatore e regista, ci da il benvenuto a bordo di I love Radio Rock. A guidare il cast ci sono il premio Oscar Philip Seymour Hoffman ( già visto in Truman Capote, A sangue freddo, Il dubbio) nei panni del famigerato deejay di Radio Rock Il Conte; Bill Nighy (Love Actually – L’amore davvero, I Pirati dei Caraibi: ai confini del mondo) nella parte del proprietario della stazione radiofonica (e capitano della nave) Quentin; Rhys Ifans (Notting Hill, Elizabeth: The Golden Age) nei panni del mistico re dei deejay Gavin.

 

 

   
   
   

25 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

BISCUITS vs FORTAPASC
Esterno Notte Suoni
Dj set con Gianluca Tripla Vitiello, Marco Gransta’Msv Villa, Claudia Red-Dyna Di Martino

 


a seguire:
FORTAPASC
di Marco Risi - Italia 2008 Varese
In collaborazione con Informagiovani
Progetto Mosaico Giovani

Il regista Marco Risi racconta, con Fortapasc, la storia del giornalista Giancarlo Siani, ucciso sotto casa a 26 anni nel 1985 da dieci colpi di pistola. Siani lavorava per Il Mattino ed è stato ammazzato dalla camorra. Il film analizza gli ultimi quattro mesi della sua vita.

Nei panni di Siani troviamo Libero De Rienzo, nel cast anche Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Gianfranco Gallo e Antonio Buonomo.

 

 

   
   

 

 

 

 

 

 






 

 

 


28 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Concerto di (raBESTIE RARE p/hip hop)
Esterno Notte Suoni

Sopravvissute all'ultima catastrofe atomica, le bestie rare sono state e sono, purtroppo, tra le specie più soggette alle pericolose ed incessanti radiazioni nucleari subliminali. Migrano di luogo in luogo, attraversando intere città devastate dalla psicoguerra. Sono una specie in continuo movimento; caratteristica è la loro difficoltà di adattamento a qualsiasi habitat specifico. Sono avvistabili, qualora in voi altri superstiti sia ancora rimasto spirito di osservazione, durante le loro migrazioni notturne, quando attraversano le strade polverose che un tempo univano evoluti centri urbani. Conservano ancora anticorpi tali da proteggerli dai virus che il vento atomico sparge dappertutto. Questo gli consente di sopravvivere al contatto altrimenti mortale con altre specie infette. Si nutrono di un linguaggio metaforico, che a volte prende la forma di linguaggio comune. Generalmente non hanno bisogno di traduttori o interpreti per farsi capire dai loro simili. Lasciano tracce qua e là, a disposizione di altre specie erranti; registrano i loro discorsi con mezzi di fortuna su dispositivi ormai in disuso per il nostro tempo, come i compact disc. Probabilmente se li procurano nei vecchi depositi dei centri commerciali abbandonati. Quando le condizioni favorevoli lo consentono, organizzano adunate aperte a tutte le altre specie sopravvissute. Durante questi raduni, le bestie rare esprimono a voce e a gesti le loro idee, mettono in comune il proprio linguaggio con chi ancora non ha perso la capacità di ascolto. In queste occasioni è possibile avvicinarle senza rischiare pericolosi contagi. Sono particolarmente socievoli quando incontrano altre bestie vaganti come loro...
Il gruppo è composto da Olindo Jazz (Elio Germano), Jonny Para, Dynamike, Mr. Plug. In collaborazione con Informagiovani - Progetto Mosaico Giovani


a seguire:
IL PASSATO È
UNA TERRA STRANIERA

di Daniele Vicari - Italia 2008 Varese

A Bari un incontro disgraziato dai risultati impensabili e allo stesso momento inevitabili. Giorgio (Elio Germano), di buona famiglia, e Francesco (Michele Riondino) dal passato meno fortunato. Il primo studia giurisprudenza, il secondo fa il baro. Si incontrano una sera per caso e si mettono in società iniziando così a derubare ricchi signori come delinquenti arricchiti, passando da abitazioni lussuose a stamberghe deprimenti. Francesco coinvolgerà Giorgio in situazioni sempre più estreme trasformandolo sempre più.
Giorgio probabilmente è stufo della sua vita sempre uguale fatta di esami superati e di uscite la sera con la fidanzata, della sua famiglia solo apparentemente precisina: sua sorella è una (ex?) tossicodipendente che sta per sposarsi, suo padre e sua madre persone agiate ed quilibrate ma solo ad un primo superficiale sguardo. Francesco è un personaggio fascinoso e oscuro che trova giusto derubare polli e arricchiti.
Partendo dal romanzo omonimo di Gianrico Carofiglio Daniele Vicari realizza un film in cui il degrado e la perdizione lasciano il posto solo alla fine al pentimento e alla rinascita. È la storia dove c’è un’attrazione fatale, un elemento debole che si fa contagiare da quello forte; una vicenda che cattura ma non troppo anche perché sappiamo subito quale dei due si salverà alla fine.

 

   
   
 

29 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Concerto di INIS FAIL e
COLLETTIVO MAZZULATA
(folk)
Esterno Notte Suoni
Ingresso € 10,00 / rid. € 8,00

   
   
   
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notizie e recensioni tratte; www.mymovies.it - siti ufficiali degli artisti - wikipwdia -
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